IL PRURITO (di Anna Segre)

Come un borborigmo della terra
Batte il tamburo dalla periferia
Il tam tam della violenza
Il richiamo
L'ululato
Dai Parioli a Tor sapienza
Da chi ha letto mille libri
A chi non sa nemmeno firmare
Perché siamo uno sciame
Di cavallette affamate
Di vespe infuriate
Il prurito.
Da grattare fino a sanguinare
Da godere mentre facciamo il danno
Con gli occhi chiusi dal sollievo
A noi ci prudono le mani, le lame dei coltelli, le mazze
Abbiamo un bisogno vampiresco
Di mordere di succhiare il nettare
Lo chiamiamo rivincita
Giustizia
Vendetta
E nel frattempo
Cerchiamo nuove categorie
Da cacciare
(Nei due sensi della parola)
Siamo in un gomitolo indistricabile di problemi,
Ma noi
Il bandolo del groviglio
Non lo sappiamo afferrare,
Siamo in un naufragio,
Ma non capiamo dov'è la falla.
La paura ci prude come una rogna addosso
E cerchiamo i colpevoli tra i deboli più prossimi
Per levarci la smania.
Stiamo facendo così bene il gioco delle istituzioni,
Che la polizia sta a guardare coi manganelli in cintura.

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