Domande ad un ipotetico Commissario speciale UE per l'immigrazione:


1) Come lei sa, molte persone fuggono da guerre, carestie e persecuzioni. Ritiene possibile l'apertura di percorsi sicuri e autorizzati per queste persone in fuga? (viaggi sicuri)

2) Ritiene che UE e ONU debbano e possano collaborare nell'assistenza ai rifugiati nelle zone di crisi e nei paesi di transito, anche attraverso speciali presidi e campi dove poter ricevere prima assistenza e opportunità di richiesta asilo verso paesi (anche extra UE), dove eventualmente sono già presenti congiunti e familiari, ovvero, comunità e/o centri di accoglienza per i rifugiati eventualmente soli? (accoglienza certa e standard UNHCR)
 
3) Ritiene che tali avamposti, in accordo con le autorità dei paesi di transito, possano emettere, all'atto del riconoscimento della richiesta di asilo, documenti di viaggio e trasporti sicuri verso le destinazioni prescelte? (condivisione degli oneri)
4) Ritiene, a fronte di quanto sopra chiesto, possibili, al fine di evitare le tante morti in mare e per sottrarre i rifugiati dalle mani dei trafficanti, operazioni coordinate di soccorso in mare, con mezzi adeguati messi a disposizione dei vari paesi UE? (emergenza morti in mare)

5) Quali politiche di armonizzazione delle legislazioni europee in tema di immigrazione ed asilo intende proporre per assicurare un effettivo e libero esercizio di asilo? (armonizzazione delle leggi nazionali)

6) Ritiene utile aggiornare le Dublino II e III (dimostratesi inefficaci e insufficienti sia sui piano del respingimenti che su quello dei ricongiungimenti? (Dublino II e III)
7) Ritiene possibile affiancare all'accoglienza e all'asilo eventuali forme di domicilio presso parenti e congiunti (residenti e regolari nei paesi UE) dei richiedenti asilo? (legittime aspettative di ricongiungimento e attenuazione degli oneri di accoglienza/assistenza)

8) Ritiene di mantenere attivo il sistema Frontex, e se si, potrebbe illustrarci i termini del mandato, delle attività e delle regole d'ingaggio? (Frontex)

9) Ci può illustrare come intende intervenire sul tema dei minori stranieri non accompagnati? (tutela dei minori, istruzione, diritti di cittadinanza, cittadinanza)

10) Intende rafforzare le politiche degli ingressi legali, soprattutto per i ricongiungimenti familiari?

11) Ha previsto dei meccanismi di monitoraggio delle attività delle Ambasciate e dei Consolati UE sui visti richiesti, concessi e negati in territori identici (caso dei visti a pagamento - v. Amb. Italiana a Santo Domingo - appena chiusa, ma anche evidenti sproporzioni come nel caso dell'Iran della primavera verde, poi repressa, dove solo la rappresentanza italiana emetteva visti, in aperto contrasto con l'amministrazione di Ahmadinejad, mentre le altre rappresentanze li rifiutavano)

12) Ritiene di proporre la chiusura dei CIE e favorire un'applicazione comune della direttiva 115 che preveda il rimpatrio assistito come regola per le espulsioni? (direttiva 115)

13) Quali politiche comuni intende proporre sulla condizione dei Rom in Europa, per chiudere i "campi" e superare il sistema di segregazione, nonché, risolvere i casi di apolidia per i tanti cittadini Rom nati e cresciuti in paesi diversi e con i quali non hanno più legami - per dissoluzione, v. ex Jugoslavia o origini (genitori/nonni) che si perdono lontano nel tempo e in luoghi anche extra UE - ? (piena cittadinanza europea dei Rom e condizioni di integrazione)[1]






[1] Salvaguardia della cultura e delle tradizioni Rom, in quanto diaspora di un unico popolo (indipendentemente dai nomi e dalle caratteristiche di ogni singola comunità così come si è via via andata definendo e autodefinendo nelle nazioni UE) che si è insediato e frammentato in Europa da più di 600 anni. Nella ex Jugoslavia, per volontà di Tito, la nazione Rom faceva parte integrante della Federazione, seppure virtuale nella territorialità.   

Maurizio Gressi
maurizio.gressi@gmail.com

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